Biasteme sermonetane e dei Monti Lepini

13,00 

Autore: Dante Ceccarini
Postfazione: Antonio Saccoccio

Pagine: 120

Descrizione

Le biastéme (letteralmente “bestemmie”, ma in italiano il senso è quello di “maledizioni”, “anatemi”) erano un tempo (e sono ancora oggi) le “creazioni” più gustose e fantasiose dei circa diecimila dialetti, lingue locali e parlate d’Italia.

Questo lavoro di Dante Ceccarini, che dura da oltre 15 anni, raccoglie, seleziona e verifica la genesi di oltre 700 biastéme sermonetane e dei Monti Lepini, con interviste a persone anziane (alcune non ci sono più), ma anche più giovani. Se il dialetto, come sostenevano i mai abbastanza compianti Tullio De Mauro e Andrea Camilleri, è la “lingua del cuore”, le biastéme in dialetto, insieme ai proverbi o altri modi di dire, sono una sorta di certificato di garanzia e di verità. Le maledizioni venivano “lanciate”, “scagliate”, “buttate” come proiettili o frecce: infatti si diceva “buttà ‘na biastéma”, cioè “lanciare una maledizione”. E qui si dava veramente libero sfogo alla fantasia. Attraverso questa lettura si può cogliere non solo il valore della memoria della propria terra, ma anche l’ironia e l’autoironia di molte espressioni dialettali, le loro iperboli, il loro essere surreali in un mondo, come era quello di allora, così attaccato al “reale”, cioè al lavoro nei campi o nella pastorizia, con l’obiettivo primario di “tirare avanti”, ovvero la necessità della sopravvivenza quotidiana.

Informazioni aggiuntive

Peso 0.200 kg