A che serve il denaro? Pound e Marinetti contro affarismo e denarocentrismo

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La riflessione teorica di Pound e Marinetti sul tema del denaro viene analizzata da Antonio Pantano e Antonio Saccoccio, studiosi e teorici delle avanguardie.

Pound diede a tutta la sua creazione, poetica e in prosa, la valenza basilare dell’analisi della “natura del denaro” e delle implicazioni che quella misconosciuta natura comportarono e comportano in danno di tutta l’Umanità, e a solo vantaggio di pochi oligarchi, legati alla sua gestione. Scoprì – al di fuori della congregazione degli economisti – che la “natura del denaro” è stata alterata, mediante la formale e sostanziale cessione della sua gestione a “terzi” (di norma “anonimi”), mai costretti a costante “obbligo di rendiconto”, ma resi liberi in totale autonomia.

Marinetti si scagliò sempre contro l’opportunismo affaristico, il mercantilismo e l’avarizia, denunciando la stretta relazione esistente tra culto del passato, viltà e avidità di guadagno. D’altra parte, fondando il Futurismo e finanziando le attività del movimento fino alla morte, offrì un modello insuperato di moderno mecenatismo, capace di avvantaggiarsi della comunicazione pubblicitaria, senza venire mai a patti con il sistema mercantilistico dell’arte. Quel sistema dell’arte che oggi, in modo banale e grottesco, sfrutta l’immagine di Marinetti per il proprio meschino tornaconto.